Forattini e i soldi del Pcus

Nel 1991 la questione dei finanziamenti del Pcus in favore del Pci torna di attualità. Il Pds, infatti, viene accusato di aver ricevuto finanziamenti dall’Urss di Gorbaciov, proprio come era accaduto al vecchio Pci. Nel corso di un’intervista resa a “La Repubblica” il 5 novembre, il vignettista Giorgio Forattini annuncia di aver preparato una vignetta di prossima pubblicazione, affermando per l’occasione: “Ora sta venendo fuori che quei finanziamenti si sarebbero spinti addirittura fino al ’91, cioè i rubli sarebbero finiti anche al Pds di Occhetto. Ecco il senso della mia vignetta”.

La vignetta di Forattini viene pubblicata sulla copertina di “Panorama” del 10 novembre 1991. Raffigura Achille Occhetto e Massimo D’Alema in atteggiamento e abbigliamento da prostitute, con in mano una copia rispettivamente dei quotidiani “Paese Sera” e “L’Unità”, accomodati sul sedile posteriore di un’auto di rappresentanza condotta da Enrico Berlinguer, mentre ricevono da Gorbaciov una mazzetta di banconote. Sulla stessa copertina appaiono, in vari formati, le seguenti scritte: “Inchiesta: ecco come i finanziamenti da Est ad Ovest hanno condizionato quarant’anni di politica italiana” – “Io rublo. E tu?”, che rinviano alla inchiesta delle pagine interne. Ma l’inchiesta annunciata in copertina è solo un’intervista ad Alexej Surkov, presidente della Commissione Parlamentare istituita dopo il tentato golpe del 19 agosto 1991, le cui affermazioni circa possibili finanziamenti al Pds da parte del Pcus appaiono molto vaghe.

Occhetto e D’Alema ritengono la vignetta diffamatoria e citano in giudizio dinanzi al Tribunale di Milano editore e direttore responsabile. Il Tribunale di Milano accoglie la domanda e condanna i convenuti al risarcimento dei danni materiali e morali, affermando che “Non può considerarsi lecito esercizio del diritto di satira la raffigurazione caricaturale di contenuto offensivo, anche se ironica, che esplicitamente si colleghi, attraverso i titoli, ad articoli giornalistici”, poiché in questo caso “la vignetta non è pura e semplice espressione satirica ma vero e proprio veicolo di informazione giornalistica e, come tale, assoggettata ai limiti propri del diritto di cronaca”.

(Trib. Milano 26 maggio 1994)
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La vignetta di Forattini in questione si inserisce nel clima di polemiche occasionato dalle accuse, rivolte al Pds guidato da Occhetto, di percepire aiuti economici dal Pcus, non diversamente da quanto era accaduto per il vecchio Pci. Accuse che il Pds respingeva seccamente negando così ogni ipotesi di residua subalternità a Mosca.

Analizzando la fattispecie esclusivamente secondo i principi che regolano il diritto di satira, la vignetta di Forattini andrebbe ritenuta legittima. Qui sussiste il nesso di coerenza causale tra la dimensione pubblica dei personaggi (Occhetto e D’Alema leader del Pds al centro delle polemiche sul flusso di denaro che il Pcus avrebbe garantito anche al Pds) e contenuto del messaggio satirico (i due travestiti da prostitute “ricompensate” dal potente Pcus). Essendoci coerenza causale, è legittimo rappresentare in forma satirica fatti o circostanze che, pur se non provati, concorrono certamente alla costruzione di quella specifica dimensione pubblica interessante i due leader al momento della diffusione della vignetta. Ciò in quanto la satira, per sua natura, non soddisfa esigenze informative. Quindi, non sottostà al requisito della verità dei fatti.

Tuttavia, il Tribunale di Milano ha ritenuto illegittima la vignetta. E non perché non abbia riconosciuto il diritto di satira, ma perché ha considerato la vignetta strumentale ad un fine informativo. Secondo il Tribunale, la collocazione dei titoli di copertina accanto alla vignetta ha fatto sì che questa rafforzasse e allargasse il contenuto del messaggio (non satirico ma) informativo dei titoli circa i presunti finanziamenti. Così, il Tribunale ha valutato la fattispecie in questione secondo i principi in materia di diritto di cronaca/critica, con conseguente valutazione della sussistenza del requisito della verità, qui negato.

Il messaggio informativo espresso attraverso i caratteri linguistici della copertina, riferendosi ai “finanziamenti da Est ad Ovest [che] hanno condizionato quarant’anni di politica italiana”, alludeva al sodalizio tra Pcus e Pci. E la vignetta lasciava intuire, invece, che i finanziamenti di Mosca riguardassero anche il Pds. Ma mentre l’apporto economico del Pcus in favore del Pci berlingueriano era già stato accertato giudizialmente (pur se dichiarato non punibile in quanto solo con la legge n. 659/81 il concetto di “illecito finanziamento ai partiti” è stato esteso ai contributi di provenienza estera), al contrario non esisteva alcuna fonte ufficiale che indicasse il Pds come beneficiario degli aiuti di Mosca. Tra l’altro, la vignetta raffigurava Berlinguer alla guida dell’autovettura, come a voler sottolineare che dal punto di vista dei rapporti con Mosca la successione Pci Pds fosse avvenuta senza soluzioni di continuità.

La raffigurazione satirica ha finito, così, per servire il messaggio informativo rappresentato dai titoli di copertina, rafforzandolo e ampliandolo. Tra l’altro, i titoli di copertina rimandavano il lettore alla “inchiesta” contenuta all’interno della rivista, dove, in realtà, vi era soltanto un’intervista ad Alexej Surkov, ex membro del Pcus, certamente non assimilabile ad una fonte ufficiale da cui trarre una “notizia”; e le cui affermazioni circa la possibilità che Mosca finanziasse anche il Pds erano, peraltro, molto vaghe.

E ad accentuare il carattere informativo della vignetta vi era stata l’intervista rilasciata qualche giorno prima dallo stesso Forattini a “La Repubblica”, in cui il disegnatore, annunciandone la prossima pubblicazione su “Panorama”, spiegava “il senso della vignetta” a proposito delle voci circa quei presunti finanziamenti.

Il Tribunale di Milano, quindi, non ha avuto dubbi circa la reale natura informativa della vignetta. O meglio, la sua strumentalità al messaggio informativo veicolato dai titoli di copertina. E’ opportuno sottolinearlo, in quanto di per sé la vignetta, come in genere la satira, non può avere una finalità informativa. La vignetta in questione resta satira a tutti gli effetti. Ma ha amplificato oltre il lecito il messaggio informativo costituito dai titoli di copertina. In sostanza, vi è stato un superamento non dei limiti del diritto di satira, ma del diritto di cronaca/critica. Di per sé la vignetta di Forattini, avulsa dal contesto informativo rappresentato dai titoli di copertina, sarebbe stata assolutamente legittima.